In letteratura è noto che la porosità del materiale è una caratteristica necessaria affinché ci sia rigenerazione.
Infatti, fibrina e fibronectina creano dei ponti di collegamento tra la parete ossea e il biomateriale. Ma se quest’ultimo si presenta fortemente cristallizzato, i processi di colonizzazione degli osteoblasti vengono fortemente inibiti se non del tutto bloccati.
Il trattamento a bassa temperatura non è sempre facile da implementare, richiede tempo, risorse e tanta, tanta pazienza.
I principali biomateriali riassorbibili sono quelli in osso equino e suino, ma solo recentemente si è riusciti in Italia a realizzare un biomateriale riassorbibile in osso bovino, inoltre materiale derivante da questo animale viene utilizzato anche in cardio chirurgia dove è noto quanto sia delicata la materia trattata.