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"Attraverso ricerche commissionate dalla UBGEN ho avuto la possibilità di comprendere meglio il comportamento dei diversi biomateriali e soprattutto dei concentrati piastrinici"

Prof. Antonio Scarano

Forse il motivo deriva dal fatto che l’osso autologo è meno disponibile degli altri e in alcuni casi, per casistiche più complesse, richiede due interventi invece che uno solo: il primo per il prelievo del tessuto e il secondo per innestarlo nel paziente. 
Chiaramente questi trattamenti vanno effettuati in una struttura sanitaria specializzata perché sono condotti in narcosi. In sostanza è normale che in pochi vogliano subire un auto-trapianto. Nessuno desidera sottoporsi a una doppia operazione - che comporterebbe un doppio dolore post operatorio e un doppio investimento di tempo - quando può farne solo una. 
Esiste poi la possibilità di utilizzare strumenti adeguati (Bone Scraper) per recuperare piccole quantità di osso autologo direttamente dalla cavità orale del paziente: questo procedimento è indubbiamente valido, ma solo per interventi che debbano rigenerare una porzione di tessuto osseo estremamente contenuta.

Dopo molti studi e ricerche abbiamo realizzato il primo biomateriale riassorbibile in osso bovino e l’abbiamo chiamato RE-BONE.

È stato possibile grazie al processo di produzione THERMAGEN.



In letteratura è noto che la porosità del materiale è una caratteristica necessaria affinché ci sia rigenerazione.
Infatti, fibrina e fibronectina creano dei ponti di collegamento tra la parete ossea e il biomateriale. Ma se quest’ultimo si presenta fortemente cristallizzato, i processi di colonizzazione degli osteoblasti vengono fortemente inibiti se non del tutto bloccati.
Il trattamento a bassa temperatura non è sempre facile da implementare, richiede tempo, risorse e tanta, tanta pazienza.
I principali biomateriali riassorbibili sono quelli in osso equino e suino, ma solo recentemente si è riusciti in Italia a realizzare un biomateriale riassorbibile in osso bovino, inoltre materiale derivante da questo animale viene utilizzato anche in cardio chirurgia dove è noto quanto sia delicata la materia trattata.
Se il tuo obiettivo è ottenere questi risultati:
  • Che il biomateriale si riassorba quasi completamente formando nuovo osso;
  • Che si sviluppi l’angiogenesi dei vasi;
  • Che la soluzione sia di facile lavorazione e gestione;
  • Che venga mantenuta la volumetria;

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